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Il Quartiere Trieste si estende nell’area compresa tra le consolari Via Salaria e Via Nomentana, oltre il Quartiere Salario e fino al fiume Aniene. Ricerche hanno testimoniato una presenza umana in età preistorica nelle aree del Monte delle Gioie e della Sedia del Diavolo, all’interno del Quartiere. Per numerosi secoli, questo territorio fu occupato dalla campagna. Durante l’Antica Roma, come usuale nelle zone extraurbane lungo le strade consolari, vi furono costruiti diversi sepolcri, come quelli di Elio Callistio, noto ai Romani con il nome di Sedia del Diavolo, risalente al II Secolo. Durante il III e IV Secolo, invece, sempre in questo territorio, lungo la Via Salaria, nacquero le Catacombe di Priscilla, nelle quali furono sepolti numerosi Martiri Cristiani, tra cui il Papa Marcellino. Nello stesso periodo, sempre nel territorio dell’attuale Quartiere Trieste, ma sul versante della Via Nomentana, sorsero le Catacombe di Sant’Agnese, dove la Santa è sepolta. Negli anni successivi, dopo l’editto di Milano dell’Imperatore Costantino (313) che legalizzò il culto Cristiano, furono costruiti qui l’antica Basilica di Sant’Agnese ed il Mausoleo di Santa Costanza, dove fu sepolta la figlia dell’Imperatore Costantino. A metà del VII Secolo, Papa Onorio I costruì qui la nuova Basilica di Sant’Agnese fuori le Mura. Dopo che la zona fu per Secoli occupata dalla campagna, nel 1909 il Piano Regolatore di Edmondo Sanjust di Teulada contemplò un’urbanizzazione di quest’area: fu così che nel 1926 nacque ufficialmente il nuovo Quartiere, con il nome di Quartiere Savoia (il nome di Quartiere Trieste fu assunto solo nel 1946), inizialmente urbanizzato dal primo intervento edilizio dell’INCIS a Roma. L’edilizia del quartiere fu principalmente una tipologia residenziale di qualità, fatta di villini e palazzi signorili, che vedono come esempio più singolare il cosiddetto Quartiere Coppedè, così chiamato perchè progettato dall’architetto Gino Coppedè.

Strada centrale del Quartiere Trieste è Corso Trieste, che da Via Nomentana raggiunge Piazza Annibaliano, e che dal 1946 dà il nome al Quartiere. Nei decenni successivi continuò l’edificazione del Quartiere, arrivando praticamente alle sponde dell’Aniene. Sorsero così le zone di Piazza Vescovio ed il cosiddetto Quartiere Africano, così chiamato per i nomi delle strade che, nel 1920, si decise di dedicare a quelle città e quei territori che, all’epoca, facevano parte delle colonie Italiane in Africa. Negli anni della Seconda Guerra Mondiale, un ululato si poteva sentire spesso la notte nella zona di Piazza Vescovio, all’epoca ancora in parte campagna, e si sparse la voce che un lupo minacciasse l’area. Si scoprì però che si trattava di un malato di mente che, una volta individuato, fu recluso in un manicomio. Nel 1944, invece, quando gli alleati entrarono a Roma, si sparse la voce che la zona era stata minata dai tedeschi in ritirata. La voce fu smentita, ma ci furono numerose scene di panico tra gli abitanti del quartiere. Negli anni Sessanta, nel Quartiere sorse uno dei principali locali di Roma: il Piper Club, in Via Tagliamento, in cui in quegli anni ebbero luogo le celebri esibizioni della cantante Patty Pravo.


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