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Situata sul versante meridionale di Monte Mario, la Balduina, con i suoi 139 metri, è il punto più alto di Roma. La Balduina si divide in tre aree riconoscibili: la “Balduina” vera e propria, nel mezzo del quartiere e che ruota attorno alla piazza omonima; il “Belsito“, la zona di piazzale delle Medaglie d’oro e delle pendici verdi del parco della Vittoria, di villa Stuart e delle aree attorno l’hotel Cavalieri Hilton, fino a piazza Socrate; “Monte Ciocci“, vicino l’omonimo casale (forse peruzziano) prospiciente il colle Vaticano, appena sopra piazza Giovenale, nonché area più vecchia del quartiere, limitrofa ai prati di Castello e alle fornaci per la cottura dei mattoni destinati alla fabbrica di San Pietro. Il quartiere si è sviluppato con un primo intervento a villini in base a una convenzione urbanistica approvata con delibera del consiglio comunale di Roma del 26 gennaio 1920 con la società dell’ing. Carlo Pomilio proprietaria dei terreni. La zona, infatti, era posta all’esterno del Piano Regolatore di Roma del 1909. Già con le modifiche apportate nel 1920 al regolamento speciale edilzio del 1911 e con la variante generale al piano regolatore messa a punto negli anni 1925-’26 e in gran parte recepita dal nuovo piano regolatore del 1931, si passa ad una edificazione più intensiva della zona, divenuta di proprietà dal 1940 della Società Generale Immobiliare. Il piano particolareggiato di esecuzione e le numerose varianti hanno incrementato notevolmente i pesi insediativi, portando al completamento dei prospetti sul viale Tito Livio e sul viale delle Medaglie d’oro, passando poi alle aree circostanti che hanno visto completare l’intervento all’incirca agli inizi degli anni ottanta, con la congiunzione di via della Balduina con la via Trionfale per mezzo di via Alfredo Durante. Negli anni cinquanta (ma già dal ’47) si iniziano a formare cooperative edilizie per la realizzazione di palazzine condominiali nel quartiere. Le cooperative erano omogenee per categoria professionale dei soci (i giornalisti, i magistrati, gli ufficiali, i dipendenti dei vari Ministeri) iscritte all’elenco del Ministero dei Lavori Pubblici, sotto forma di società per azioni o a responsabilità limitata finanziate dai soci stessi e integrate con un contributo statale variabile e l’accensione di un mutuo agevolato (ad esempio con la Cassa dei Depositi e Prestiti). Negli anni sessanta le palazzine si espandono su tutto il versante della collina, attestandosi da un lato al tracciato della ferrovia umbertina Roma-Viterbo e dall’altro alla dorsale segnata dalla via Trionfale che qui inizia a perdere la sua numerazione cardinale per assumere quella indicante la distanza metrica progressiva dalla piazza del Campidoglio. Negli anni settanta il quartiere si è caratterizzato per un’intensa attività politica svolta dai residenti e dalla sezione del Movimento Sociale Italiano nella sede prima in via Valerio Scarabellotto e dopo, in viale delle Medaglie d’oro, 128. Negli anni ottanta il riflusso dalla politica e da certe passioni civili ha visto il quartiere trasformarsi ancora, con la chiusura, insieme a tanti altri della città, dei due cinema presenti: nel 1988 il Balduina sulla omonima piazza e già nel 1985 il Belsito in piazzale delle Medaglie d’oro. Fu recuperato negli anni ottanta come sala congressi per il PSI e dopo il 1993 come sala spettacoli, chiamato Bal Tabarin, sul modello del Moulin Rouge parigino, avventura conclusasi pochi anni dopo per il basso riscontro dell’iniziativa. Negli anni novanta, con lo spostamento degli studi di Telemontecarlo (TMC) nei locali dell’ex cinema Balduina, (frazionati però per creare nell’area della vecchia uscita di sicurezza della sala alcuni locali Telecom) e l’arrivo della grande distribuzione, la zona ha ripreso una certa vitalità, per lo più legata allo shopping e a servizi legati al terziario. Luoghi rilevanti Presso la sommità del colle, sopra la via Trionfale, sono presenti alcuni luoghi celebri dello skyline della città: l’albergo Hilton Rome Cavalieri, l’antenna televisiva e l’Osservatorio astronomico, posto da Giuseppe Armellini nella villa Mellini, con annesso Museo Copernicano, dal quale passa il meridiano di Roma, con coordinate 41°54’N 12°30’E. Istituito nel 1923, dopo la chiusura degli antichi osservatori del Campidoglio e del Collegio Romano fu ufficialmente inaugurato nel 1938. L’Osservatorio è dotato di due cupole principali e di una torre solare. Quest’ultima contiene un celostato (strumento a specchi atto a seguire il Sole nel suo moto diurno) con il quale si effettuano studi di fisica solare. Del complesso facevano parte anche una palazzina trasformata nell’Ottocento in un neogotico villino denominato villa Falconieri che ospita la struttura “Piccolo rifugio” delle volontarie della carità e i due edifici all’angolo tra la via Trionfale e viale dei Cavalieri di Vittorio Veneto. Uno di questi, fino al restauro del 1999, conservava visibili i resti dell’abside della vecchia chiesetta della Santa Croce abbattuta nel 1849. Ivi già insisteva un oratorio eretto per il Giubileo del 1350 e riscoperto nel 1971. Alla sua base, a guardare la sottostante piana del Tevere, si apre per un’estensione di 120.000 m² il parco di Monte Mario, istituto nel 1990 con la messa a dimora di 16.000 essenze verdi che affiancano la tradizionale vegetazione mediterranea dal marcato profilo di pini domestici (Pinus pinea). La sua esecuzione è stata attuata nel 1993.


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